Sebastiano Ferrero (1438-1519) |
There are no translations available. Nasce a Biella nel 1438.
Sposò nel 1466 Tomena Avogadro dei signori di Cerrione, che morì nel 1506 a Milano e fu sepolta all’Incoronata Entrò giovanissimo al servizio militare dei duchi di Savoia e fu chiamato nel 1459 nelle milizie del duca Filiberto nel momento in cui Carlo, re di Francia, alleato di Lodovico marchese di Saluzzo, si impadronì di Genova. Abbandonò in seguito la carriera militare per dedicarsi alla carriera civile. Nel 1476 fu eletto Gran Chiavaro di Biella, ossia capo di magistrato. Nel 1480 era scudiere e consigliere di Carlo II duca di Savoia. Nel 1490, alla morte del duca Carlo I, Sebastiano fu tra gli oratori inviati a prestare giuramento di fedeltà al successore. Sebastiano si trovò a Torino durante i disordini che scoppiarono per la tutela del giovane principe Giovanni Carlo Amedeo di Savoia, che fu affidata alla madre Bianca di Monferrato. Sedate le contestazioni, essendo stata istituita una reggenza, l’amministrazione delle finanze dello stato fu affidata il 25 maggio 1490 a Sebastiano. Nel 1494, re Carlo VIII di Francia, incoraggiato da Ludovico Sforza, scese in Italia alla conquista del regno di Napoli e fu accolto favorevolmente dai duchi di Savoia. Sebastiano, cui fu affidata la gestione di questi avvenimenti, soddisfò con il suo operato sia la Reggente di Savoia che la corte di Francia. Malgrado gli sforzi di Lodovico per mantenere il trono, nel 1499 dovette soccombere e il re di Francia si impadronì del ducato di Milano. Il re chiese ai Savoia, con cui era imparentato, che Sebastiano si recasse a Milano a presiedere alle finanze. Sebastiano il 23 dicembre 1499 lasciò la carica di tesoriere generale del Piemonte e passò al servizio della Francia. Ebbe il titolo di cancelliere del re di Francia, tesoriere generale e generale delle regie finanze in Italia. La sua amministrazione si estendeva oltre il ducato di Milano, anche nella contea d’Asti e nel Genovesato, luoghi allora occupati dai francesi. Nel 1509 Lodovico XII lo nominò senatore a Milano e nel 1512, quando i francesi furono costretti dalla lega di Giulio II a ritirarsi dall’Italia, Sebastiano li seguì. Ritornò nel 1515 con re Francesco I che, con la vittoria alla battaglia di Marignano, riconquistò il ducato di Milano e riconfermò le cariche di Sebastiano. Sebastiano, fatto cavaliere di San Michele dal re di Francia, costruì la grandezza della famiglia Ferrero. Finché visse nella sua casa, produsse ricchezze con il suo ingegno e con la sua attività, in particolare con l’agricoltura. Quando fu poi chiamato all’amministrazione delle finanze di casa Savoia, emerse il suo talento per gli affari di stato, motivo per cui ricevette dalla corte sabauda il difficile incarico presso Carlo VIII. Chiamato al servizio del re di Francia, si trovò confidente di un re vittorioso in momenti importanti, cosicché tutti i principi d’Italia, Alessandro VI, Giulio II e Leone X trattarono con lui. Sebastiano collocò la propria famiglia tra quelle che formarono in Italia l’oligarchia prelatizia. Sebastiano ebbe tra i suoi figli due cardinali e vide entrare tra i suoi domini Masserano e Cravacuore, che dipendeva dalla Chiesa. Famoso per la sua perspicacia, intraprendente e generoso, fu per molti anni ministro a Milano durante la dominazione straniera. A Biella fece costruire una torre altissima per vedere almeno da lontano la guglia del Duomo di Milano. Amante della letteratura, grazie a lui fu pubblicata l’edizione di Tacito di Alessandro Minuziano. Ampliò inoltre il patrimonio feudale della famiglia: nel 1479 acquistò Gaglianico e nel 1480 le parti che suo padre non aveva posseduto di Borriana e Beatino. Nel 1489 acquistò Candelo dai Fontana di Santhià, ottenendo il permesso di edificare un castello. L’11 luglio 1493 Bianca reggente di Savoia gli donò la castellania di Sandigliano, e nel 1497 Filippo duca di Savoia gli confermò tutti i privilegi. I re di Francia nel 1500 gli donarono i feudi di Casalvallone e Villata, e nel 1504 quello di Ponzana. Nel 1517 ricevette il feudo di Benna. Oltre a una cappella da lui fondata a san Francesco a Biella, quella dei Santi Teodoro e Grato a Gaglianico e quella di san Sebastiano nella chiesa degli Eremitani dell’Incoronata di Milano, ove fece seppellire i corpi di alcuni figli, e oltre all’aver contribuito all’edificazione di san Domenico a Biella, fondò e dotò la chiesa e monastero di san Sebastiano di Biella nel 1504, introducendovi i canonici Lateranensi. La chiesa fu portata a termine dai figli e consacrata nel 1540. Fondò poi e dotò nel 1508 la collegiata di Benna sotto l’invocazione dei Santi Giovanni e Sebastiano con riserva di patronato per la sua casa, diritto che fu rispettato quando nel 1584 fu incorporata la collegiata di Benna e quella di Masserano. Morì a Gaglianico il 2 ottobre 1519. Biografia trascritta e adattata dal testo originale: Pompeo Litta, “Storia delle famiglie celebri, voce sui Ferrero di Biella", Torino 1840. |