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Filippo Ferrero della Marmora (1719-1789)
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Nasce il 22 aprile 1719 a Torino.
Terzo dei 10 figli di Francesco Celestino Marchese della Marmora e Maddalena Gonteri di Cavaglià.

5009_FilippoFerreroDellaMarmora_copiaFilippo Ferrero della Marmora, zio del marchese Celestino Ferrero della Marmora e quindi prozio dei quattro fratelli generali, nasce nel 1719 e frequenta col fratello Ignazio, padre di Celestino, il collegio di Chambéry prima di entrare alla Reale Accademia di Torino. Inizia giovanissimo, a 15 anni, una carriera militare tutta in ascesa che si abbinerà, nel corso della sua vita, a quella diplomatica. Il suo primo incarico, nel 1734, è quello di cornetta nel reggimento dei Dragoni del Genevese quindi, nel 1736, viene nominato luogotenente dei Dragoni della Regina e qui percorrerà l’intera carriera fino ai gradi più alti. Filippo Ferrero della Marmora combatte nelle guerre di successione polacca e austriaca ed è presente nelle battaglie di Camposanto (1743), della Madonna dell’Olmo (1744) e dell’Assietta (1747).
Nel 1773 viene richiamato in patria dalla sede diplomatica di Parigi dove si trovava e mandato in Sardegna come viceré e capitano generale dell’isola. Filippo resterà in Sardegna fino al 1777, quando fa rientro a Torino e viene nominato Gran Mastro della Casa Reale. Durante il suo comando sull’isola sopprime l’ordine dei gesuiti e rinforza le milizie per combattere il contrabbando che la siccità e la carestia degli anni 1776-1777 avevano acuito.
Nel 1782 il re di Sardegna, il re di Francia e il cantone di Berna affidano a Filippo il comando delle compagnie che devono sedare la rivolta della città di Ginevra, dove infuria un conflitto tra diverse fazioni politiche. Il successo in questa impresa gli varrà la nomina a Gran Conservatore dell’Ordine Mauriziano.
Oltre che militare come gli altri sette fratelli Ferrero della Marmora, Filippo è anche un importante personaggio della diplomazia e, nota curiosa della sua vita, concorre all’organizzazione di matrimoni reali tra le corti francese e piemontese. Il primo incarico diplomatico arriva dopo la guerra di successione austriaca, quando segue a Parigi il marchese di San Germano, cognato della figlia Cristina. Il conte Filippo rimarrà tre anni nella capitale francese compiendo missioni in Olanda, nelle Fiandre e in Inghilterra. Al suo rientro, nel 1760, a 41 anni, diventa ministro all’Aia quindi nel 1763 è inviato straordinario in Inghilterra, due anni più tardi diventa ambasciatore a Parigi e nel 1771 è ministro di Stato. Grazie alla sua influenza e alle sue entrature, Filippo ha un ruolo importante nella costruzione dell’alleanza matrimoniale tra il Piemonte e la Francia. Grazie al suo interessamento tre figlie di Vittorio Amedeo III di Savoia sposano rispettivamente il conte di Provenza, nipote di Luigi XV e futuro Luigi XVIII, il conte di Artois, futuro Carlo X e il principe Antonio Clemente Teodoro di Sassonia. Il lavoro diplomatico del conte Ferrero della Marmora sta dietro anche al matrimonio tra Clotilde di Francia e il principe di Piemonte, futuro re Carlo Emanuele IV; in occasione delle nozze la cognata di Filippo, Cristiana, diventa dama di corte della principessa, stringendo ulteriormente il legame tra la famiglia Ferrero della Marmora e i Savoia. Nel 1783, tornato a Torino, Filippo viene nominato gran conservatore della religione e Ordine Militare dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Appassionato viaggiatore e uomo di corte, Filippo Ferrero della Marmora è anche appassionato di letteratura e di arte oltre che collezionista di antiquariato. Diventa amico di Vittorio Alfieri che gli subaffittò la sua casa di Torino e colleziona libri di autori classici e contemporanei in una fornitissima biblioteca. Muore idropico a 70 anni il 12 gennaio 1789 e viene sepolto, per suo volere, nella cappella dei Cavalieri dell’ordine della Santissima Annunziata all’eremo di Torino. Nel 1830 i suoi resti, dopo aver riposato per qualche tempo nella tomba di famiglia a San Lazzaro di Torino, vengono portati a Biella su iniziativa del pronipote Edoardo Ferrero della Marmora e sepolti nella chiesa di San Sebastiano, scelta come mausoleo della famiglia. Nel 1900 a Palazzo La Marmora viene ritrovata l’antica lapide della tomba del conte Filippo e la pietra è murata nel portico della corte.

Biografia trascritta e adattata dal testo originale: Pompeo Litta, “Storia delle famiglie celebri, voce sui Ferrero di Biella", Torino 1840.
Nella foto: JOSEPH DE SAINT MICHEL - Filippo Francesco Ferrero della Marmora (1719 - 1789), 1772. Pastello su carta fissata su tela, cm 72 x 58. Biella, Archivi Alberti La Marmora. 
 

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