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Alfonso Lamarmora
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Pietro Ayres, “La famiglia La Marmora”, 1828, olio su tela

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Questa tela è uno dei dipinti più noti della Restaurazione in Piemonte; già nel 1829 venne presentato a Torino all’Esposizione triennale. Nel quadro al centro è raffigurata la madre Raffaella con Pietro Ayres, “La famiglia La Marmora”, 1828, olio su telaattorno due nuore, una nipote e dodici dei suoi sedici figli, fra questi i quattro Generali che contribuirono all’Unità d’Italia come protagonisti nella sfera militare, politica e culturale. Assente il padre Celestino, deceduto nel 1805.

L’opera assume un particolare significato nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Infatti è stata prestata dalla famiglia Alberti La Marmora nelle due precedenti ricorrenze dell’Unità d’Italia: nel 50° del 1911 alla “Mostra del ritratto italiano” a Firenze nel 100° del 1961 alla Mostra Storica dell’Unità d’Italia che si tenne a Palazzo Carignano a Torino.
Recentemente l’opera è stata esposta a:
- nel 2009 a Cagliari alla mostra “L’esploratore innamorato. Alberto Ferrero della Marmora e la sua Sardegna” (Cagliari, Il Ghetto, 26 giugno - 29 novembre 2009)
- nel 2010 a Padova alla mostra “Il volto dell'Ottocento. Da Canova a Modigliani” (Padova, Palazzo Zabarella, 2 ott. 2010 - 27 febbr. 2011)
- nel 2011 al Castello di Miradolo (Torino) alla mostra “Protagoniste dimenticate. Le donne nel Risorgimento piemontese” (Castello di Miradolo, 2 aprile - 26 giugno 2011)

Il dipinto celebra i ruoli e le funzioni dei La Marmora nel 1828 nell’ambito della restaurazione amministrativa e sociale sabauda: vi coesistono elementi che fanno ancora sentire gli echi del periodo napoleonico con altri che fanno presagire il prender forma di lì a pochi anni delle vicende risorgimentali.

I La Marmora furono sepolti nella cripta della Basilica di San Sebastiano a Biella commissionata dal loro antenato Sebastiano Ferrero ed edificata ai primi del ‘500.
I quattro fratelli La Marmora hanno avuto un ruolo importante nella storia dell’esercito italiano ed infatti il nome è legato a quattro corpi militari ancora oggi esistenti: i Corazzieri a Carlo Emanuele, i Granatieri di Sardegna ad Alberto, i Bersaglieri al fondatore Alessandro e le Batterie a Cavallo al fondatore Alfonso.

Il dipinto dal 2007 è stato affidato dalla famiglia Alberti La Marmora al Centro Studi Generazioni e Luoghi dal 2007 ed è custodito a Biella a Palazzo La Marmora.

Il centro studi Generazioni e Luoghi - Archivi Alberti La Marmora ha in programma per il 2011 alcuni appuntamenti dedicati al quattro fratelli La Marmora nel Risorgimento; il dipinto di Ayres verrà presentato in più sedi con il sussidio di un audiovisivo che ne analizza gli elementi pittorici e storici.
 

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