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L’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino nelle sale dell’annessa Pinacoteca, in via Accademia Albertina 8, presenta dal 6 febbraio al primo marzo 2015 una mostra dedicata ai “Pittori di Famiglia. Artisti della nobiltà tra XIX e XX secolo”, curata dall’Associazione VIVANT.
(Orari di apertura: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: 10,00-18,00; mercoledì chiuso).
La rassegna riunisce una quarantina di opere realizzate da artisti attivi tra l’inizio del 1800 e la fine del 1900, appartenenti a famiglie aristocratiche piemontesi. Autori e opere tutti documentati nel bel volume intitolato Recherche sui pittori di famiglia. Artisti della nobiltà tra XIX e XX secolo, pubblicato nel novembre 2014 dalla casa editrice Mediares, a cura di Maria Luisa Reviglio della Veneria, per iniziativa dell’Associazione Vivant.
Tra i 226 artisti annoverati nel volume alcune figure della famiglia La Marmora, le cui opere grafiche e pittoriche sono oggi conservate a Palazzo La Marmora dal Centro Studi Generazioni e Luoghi.
Alberto La Marmora con i suoi acquerelli di soggetto naturalistico e ornitologico, una veduta del golfo di Cagliari e la raffigurazione della sua camera al palazzo del principe Doria a Genova.
Vittorio e le sue vedute di ambiente marino e militare, tra le quali in mostra la veduta del porto di Sebastopoli (Crimea).
Giovanna (Jane Bertie Mathew), moglie del generale Alfonso, rappresentò molti luoghi con dovizia di dettagli e spesso accompagnati da didascalia e tra questi la Crimea, che fu tra il 1853 e il 1853 teatro della guerra nella quale furono presenti Alfonso, Alessandro e Vittorio La Marmora.
Filippina fu allieva di Enrico Gonin e tra le sue numerose tempere variegati sono i soggetti paesaggistici, da Torino alla valle d’Aosta, dal Lago Maggiore all’Isola d’Elba fino alla Sardegna. Marianna Arborio Gattinara di Sartirana e Breme fu la moglie del generale Carlo Emanuele e autrice di numerosi lavori ad olio e acquerello, in particolare di belle e significative vedute delle dimore famigliari, come quella del castello di Supponito, detto “il Ciochero” presso Villanova d’Asti (nella foto) che sarà esposta in mostra.
Racconta Francesco Alberti La Marmora: “Questa gradevole e dettagliata gouache che raffigura ”Il Ciochero”, stava nel nostro salotto a Biella Piazzo e mio padre Guglielmo ebbe spesso occasione di parlarne a noi bambini: ci diceva che Marianna, nostra trisnonna, aveva la passione della pittura e che aveva realizzato questa veduta di quella casa, amatissima da tutti loro. ”Il Ciochero” era la tenuta degli Argentero di Bersezio che Raffaella ereditò quando andò sposa del Marchese Celestino Ferrero della Marmora nel 1786”.
Per quella generazione dei La Marmora tanto era il valore di questa casa che quando fu commissionato a Pietro Ayres il grande ritratto La famiglia Ferrero della Marmora gli fu chiesto di riprodurre questa veduta nel grande dipinto, dove compare in alto a destra.
Continua Alberti La Marmora: “Non poche volte mio padre mi condusse in galleria a vedere il grande dipinto di Ayres per farmi riconoscere la veduta del Ciochero e indicando la radiosa figura femminile, in un ampio abito rosso in primo piano a sinistra, mi diceva: “ecco Marianna, guarda come era bella, deve essere stata una grande soddisfazione che la veduta da lei realizzata fosse riprodotta da Ayres su questa tela.”
In casa La Marmora tutti disegnavano e dipingevano acquerelli. Il metodo di mutuo insegnamento voluto da Raffaella, madre della generazione del periodo risorgimentale, favorì certo questa attitudine. Se oggi possiamo mostrare una selezione di disegni è perché qualcuno di loro volle ordinare questi materiali, corredarli di didascalie e dare loro un formato omogeneo: una vera piccola galleria, di cui una selezione ha trovato posto nel volume di Vivant.
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