Documentario su Massimo Sella, il 25 giugno la prima biellese |
There are no translations available. Giovedì 25 giugno alle 21,30, il cinema Verdi di Candelo (Biella) ospita la prima biellese del documentario su Massimo Sella "Il piacere del vivere scarno.Selina Sella a Rovigno sulle tracce del padre Massimo. 1923-1943 scienza, musica, fotografia". La serata è promossa dal Centro Studi Generazioni e Luoghi e dall'Associazione Testimonianze per Massimo Sella. Il film nasce da un progetto di Francesco Alberti La Marmora, che ne cura la regia e il montaggio, con Selina Sella Marsoni. Le immagini sono di Maurizio Pellegrini di Videoastolfosullaluna, il suono di Gonzalo Bavestrello. Questa presentazione avviene in concomitanza con la mostra “… altre terre, altri mari… Massimo Sella (1886-1959)” (Museo del Territorio Biellese, Biella), ideata e voluta da Selina Sella, che nel film ha il ruolo di narratrice ed esploratrice. Nel corso degli ultimi mesi si sono tenute due presentazioni non pubbliche: il 22 febbraio per gli amici della Valle Cervo al circolo Valet di San Paolo Cervo, il 25 aprile per la famiglia Sella. Il film inoltre era stato presentato ufficialmente a Rovigno d’Istria il 27 novembre 2014. Il piacere del vivere scarno: le due patrie di Massimo Sella Il piacere del vivere scarno è un documentario che ci guida a vedere connessioni tra luoghi e ad ascoltare narrazioni tra generazioni. Ritrovare la quotidianità di un luogo che si credeva perduto per sempre ci fa passare dalla emozione della riscoperta a un nuovo inizio: i nostri ricordi anziché tingersi di nostalgia diventano intelaiatura ancorata nel presente, pontile proiettato sul futuro da cui altri potrà salpare. Francesco Alberti La Marmora ha iniziato a raccogliere storie quando aveva vent'anni ed ha imparato che spesso esse vengono tenute in disparte con pudore: dedicarsi alla loro raccolta è come scavare dei canali di irrigazione, le narrazioni così si diffondono e portano cose nuove man mano che si irradiano. Questo documentario, realizzato grazie alla vivace e intensa narrazione di Selina Sella Marsoni, racconta i venti anni di Massimo Sella a Rovigno (1923-1943): non si può dire di lui ci si fosse dimenticati, ma nei due luoghi dove ha vissuto più a lungo, Rovigno e Biella, manca una visione completa delle attività multiformi di questo scienziato-artista, questo documentario crea un ponte. Il documentario infatti si apre con una citazione da “La Bursch” , libro che Massimo Sella scrisse sulla Valle del Cervo, un breve testo che mette in collegamento due luoghi: il Carso, terra che scelse e dove visse per vent’anni, e la Valle del Cervo, luogo di origine di sua moglie Edvige Magnani, che assume in questo contesto il valore "assoluto" di luogo di origine, luogo delle radici. Tutta la vicenda rovignese quindi si svolge nella consapevolezza della dinamica che lega nella vita "luoghi più o meno belli e cose che si amano". Selina Sella Marsoni nel documentario si rivolge sempre allo spettatore, tranne che durante la visita al Centro per la Ricerca Marina, dove il destinatario è il nipote Adriano, la cui presenza simboleggia la trasmissione della memoria tra le generazioni. Selina Sella Marsoni svolge in questo documentario un duplice ruolo: - la Narratrice che dal balcone dell’Hotel Adriatic scandisce il tempo, arricchendo la cronologia della vita di Massimo e delle sua famiglia a Rovigno di commenti ed aneddoti che attinge dalla sua memoria; - l’Esploratrice: in ognuno dei nove luoghi nei quali ci conduce, si stabilisce un rapporto tra ciò che il luogo evoca e ciò che in quel preciso momento Selina racconta: che siano fatti piccoli o grandi non importa, il documentario mostra come percorrere i luoghi faccia nascere correlazioni fino a quel momento celate, dalla sede dell’Acquario alla Ampelea che fu la sua casa, dal canal di Leme al paese di Montona. Man mano che il documentario si snoda tra Narrazioni ed Esplorazioni, prendono forma i tre temi che contraddistinguono la vita di Massimo Sella. Lo scienziato: Massimo Sella fu direttore dell’Istituto di Biologia Marina; l’attuale direttore del Centro per la Ricerca Marina, Nenad Smoladka, ne fa un ritratto, ricordando come grazie alla sua lungimiranza oggi questo istituto sia ancora uno dei più importanti in Europa. Il musicista: Selina racconta le sue eccezionali doti come pianista e come avvenne che la passione per la musica di Massimo si trasformò anche in un arricchimento della vita pubblica rovignese, attraverso l’organizzazione di concerti. Il fotografo: Marino Budicin, Giovanni Radossi, Remigio Bosazzi e Selina stessa ci raccontano di come le moltissime fotografie di Massimo di ambiente rovignese costituiscano una documentazione unica e insostituibile della memoria delle persone e dei luoghi della Rovigno di inizio '900; senza contare il loro indubbio valore come opera fotografica, nella biografia di Massimo infatti il periodo rovignese costituisce l’inizio dal suo assumere la fotografia come mezzo di espressione di primaria importanza. Questo documentario è il frutto della collaborazione tra quattro soggetti: - il Centro Studi Generazioni e Luoghi (Biella) - ideazione e produzione - l’associazione “Testimonianze per Massimo Sella” (Biella) - materiali di archivio - VideoAstolfosullaLuna (Biella) - riprese e montaggio - la Città di Rovigno - supporto logistico ed edizione in croato del documentario La città di Rovigno ha dato un grande supporto a tutto il progetto nelle sue diverse fasi: Marino Budicin, profondamente consapevole del contributo che Massimo Sella ha dato alla comunità di Rovigno, ha facilitato non solo la logistica organizzativa, ma con contatti personali e suggerimenti ha arricchito la ricerca ed ha portato nelle squadra anche il suo contagioso entusiasmo. L'ideazione e la regia di questo documentario sono dovute a Francesco Alberti La Marmora: negli anni ‘80 ha svolto a Firenze attività professionale nel campo della produzione di documentari e ha realizzato progetti nel campo della storia orale. La sua attuale attività principale oggi si sviluppa nel campo della tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico. Le immagini e le riprese sono dovute a VideoAstolfosullaluna di Biella, di cui è titolare Maurizio Pellegrini, regista e videomaker da molti anni, che ha portato al progetto esperienza e attrezzatura di alta qualità. Selina Sella Marsoni ha dato vita nel 2010 alla Associazione Testimonianze per Massimo Sella, che sotto la sua direzione ha condotto il lavoro di riordino dell’archivio fotografico e dell’epistolario di Massimo Sella: la qualità del documentario è data anche dalla ricchezza e pertinenza puntuale del materiale iconografico. Nel documentario sono riprodotte infatti: fotografie di Massimo Sella, foto del suo ambiente di lavoro, foto della sua vita di famiglia, cartoline fornite dalla città di Rovigno. I luoghi esplorati: il cimitero, l'istituto di Biologia Marina, il giardino del istituto, l'acquario, l'Ampelea, la chiesa di Sant’Eufemia, il canal di Leme, l'isola di Sant’Andrea, l’ex cinema Roma, I'ecomuseo della Batana. Dialogano con Selina e raccontano di Massimo: Marino Budicin, vicesindaco di Rovigno; Nenad Smoladka, direttore del Centro per la Ricerca Marina di Rovigno, Giovanni Radossi, direttore del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, Remigio Bosazzi, pescatore, Adriano Alberti La Marmora, nipote di Selina. Compaiono nel documentario: Aleksandra Golojka (Prof. di pianoforte alla Scuola di Musica di Pola) e Andrea Brajkovic (pianista). |