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Besso (?-1474)
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Figlio di Stefano Ferrero
Besso sposò Comina, figlia di Bartolomeo Scaglia signore di Gaglianico, feudo che nel 1479 fu acquistato dal figlio Sebastiano.

Fu elevato cinque volte alla dignità di Gran Chiavaro (capo di magistrato) di Biella nel 1458, nel 1467 e nei tre anni successivi.
Nel primo periodo, come capo della città e come privato cittadino, versò del denaro all’erario di Lodovico duca di Savoia, affinché potesse provvedere all’artiglieria per la guerra condotta contro i marchesi di Monferrato e di Saluzzo. Nell’ultimo anno in carica, nel 1470, ottenne da Amedeo IX la conferma dei privilegi di Biella. Dal 1460 era ricevitore dei diritti e dei redditi dei duchi di Savoia a Biella. Nel 1474 acquistò la giurisdizione nei feudi di Borriana e Beatino.
Besso avviò la costruzione della chiesa di San Domenico a Biella, dove nel 1466 fondò la cappella di San Tommaso, nella quale fu tumulato con epitaffio nel sepolcro della famiglia.
Nella pace del 30 agosto 1454 tra Francesco Sforza duca di Milano e il duca di Savoia, é menzionato il nome dei Ferrero tra le famiglie che si schierarono dalla parte degli Sforza. Non si sa se questo riguardasse anche Besso.
Morì nel 1474.

Biografia trascritta e adattata dal testo originale: Pompeo Litta, “Storia delle famiglie celebri, voce sui Ferrero di Biella", Torino 1840.
 

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